Il limite massimo di spesa sul quale è possibile fruire nel Modello 730 della detrazione al 50% per gli interventi di ristrutturazione edile è pari a 96mila euro per singola unità immobiliare. Volendo quindi fare un esempio: se si spendono 100mila euro, si detrae comunque il 50% di 96mila (tetto massimo che il Governo ha prorogato fino al 31 dicembre 2020). Dal 14 maggio 2011 sono stati soppressi l’obbligo dell’invio della comunicazione di inizio lavori all’Agenzia delle Entrate (Centro operativo di Pescara) e quello di indicare il costo della manodopera, in maniera distinta, nella fattura emessa dall’impresa che esegue i lavori. In luogo dell’invio della comunicazione, è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.
La detrazione è ammessa sugli immobili ad uso residenziale e sulle relative pertinenze, in caso di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. La manutenzione ordinaria viene invece agevolata solo in caso di interventi sulle parti comuni condominiali. Possono accedere al bonus tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato. L’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese:
Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture. Inoltre possono goderne:
In questi casi, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione.
Infine, dal 2018, le detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia (compresi quelli per l’adozione di misure antisismiche) possono essere usufruite anche:
Un adempimento che potrebbe essere obbligatorio è l’invio, all’Azienda sanitaria locale competente per territorio, di una comunicazione con raccomandata A.R. contenente le seguenti informazioni:
In realtà questa comunicazione non è obbligatoria, ma viene richiesta solo in alcuni casi, cioè quando le norme sulle condizioni di sicurezza nei cantieri la rendono necessaria.
È necessario inoltre che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale da cui risultino:
Quando vi sono più soggetti che sostengono la spesa, e tutti intendono fruire della detrazione, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale delle persone interessate al beneficio.
I contribuenti interessati devono conservare, oltre alla ricevuta del bonifico, le fatture o le ricevute relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Quindi, nell’eventualità che l’Agenzia delle Entrate voglia fare un controllo, il contribuente deve farsi trovare in regola coi seguenti documenti:
Infine, dal 2018, anche per gli interventi edili che implichino un risparmio energetico occorre inviare ai fini del bonus 50% (non più solo per quello al 65%), la scheda informativa Enea entro i novanta giorni dalla data di fine lavori (cosiddetto "collaudo"). Tale scheda deve contenere: